venerdì 28 ottobre 2016

Carte da gioco, antica tradizione anche cinematografica




Le carte da gioco hanno origini antichissime che risalgono all’invenzione della carta in Cina. Approfondiremo questo aspetto in altri post del blog, vi conviene seguirci ;)!

Oggi vogliamo parlarvi delle carte nel cinema e in particolare in una pellicola del 1954, diretta dal grande Vittorio de Sica.

Sul nostro blog approfondiremo spesso il loro utilizzo e la loro storia perché vogliamo conoscerle bene visto che, in fondo, sono il cuore di Napolitan Revenge, la nostra app, completamente gratuita, in cui diventano le armi per vivere ‘a cazzimma a carte scoperte. Continuate a leggere il post, ricordatevi poi di scaricarla sul vostro smartphone, sia che abbiate un Android sia che abbiate un Apple.

Le carte da gioco compaiono in molti film. A volte sono le protagoniste, a volte hanno una scena dedicata, in ogni caso simboleggiano un momento di aggregazione legato all’azzardo o a conviviali riunioni famigliari.

De Sica le utilizza ne L’oro di Napoli un film ambientato in gran parte nel Rione Sanità, imbevuto, all’epoca , di ogni fattore garante di vera napolitanetà.

Diviso in sei episodi, vanta un cast d’eccezione, Totò, Sofia Loren, De Sica stesso, e si ispira  ad una raccolta di racconti di Giuseppe Marotta (scrittore, paroliere e drammaturgo napoletano) per offrirci una radiografia limpida seppur variopinta, rigogliosa, seppur nostalgica, inimitabile, seppur dilaniata del “ventre” di Napoli.

Le carte sono le protagoniste dell’episodio i giocatori, in cui De Sica stesso interpreta un conte posseduto dal demone del gioco che sfoga il suo desiderio di giocare sfidando in una scoppiettante partita a scopa un bambino, figlio del portiere del palazzo di cui è proprietario.

Il conte si reputa un giocatore provetto ma sia la moglie che il governante conoscono sia il proprio pollo che le sue millanterie, negandogli quindi ogni fonte di posta da giocare.

Alla luce fresca di un solaio il conte, ritualmente, perde occhiali, cappotto, palazzo e tenuta di Sparanise. 

Pierino Bilancioni è l’attore che interpreta magistralmente il bambino.  Questa per lui è stata l’unica apparizione cinematografica, rifiutato all’ultimo momento per interpretare Marcellino Pane e Vino, ha in età adulto aperto una delle gelaterie di maggior successo di Posillipo.

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Playing Cards, ancient tradition, even in movies.


Playing cards has really old origins, going back to paper invention in China. We will go deeper this topic later on our blog, stay tuned ;)!

Today we would like to write about films where playing cards appear, in particular about a movie of 1954 directed by the great Vittorio de Sica.

On our blog we will often write about their history and usage because we want to know everything about them, that are the heart of Napolitan Revenge, our free app, where they are the way to enjoy ‘a cazzimma a carte scoperte.  Let’s go on reading this post, and then remember to download it either for Android and Apple.

Playing cards appear on several films. Sometime they are the protagonist, sometime they are on a single set, every time the symbolize aggregation, linked to bet or family moments.

De Sica uses them on L’oro di Napoli a film set in the Rione Sanità a neighborhood of Naples which was, a that time, the symbol of the authentic Neapolitan style.

Divided on six episodes, it has an extraordinary cast, Totò, Sofia Loren, and even De Sica it is inspired by a collection of novels written by Giuseppe Marotta (Neapolitan writer, lyricist and playwright) in order to make us enjoy a vivid albeit colorful, lush, albeit nostalgic, unique, albeit torn description of the heart of Naples.

Playing cards are the protagonist of the episode I giocatori where De Sica himself plays the role of a count with gambling addiction, who challenges in a game of cards the son of the palace he owns.

The count pretends to be a good player but his wife and his au pair know who he is and deny him money to bet.

On a sunny loft he looses everything: his glasses, his coat, the palace and a property.

Pierino Bilancioni is the actor playing the guy in a magnificent way. This has been his only performance as an actor. After having been refused for the role of Marcellino Pane e Vino he opened one of the most famous ice cream parlor in Posillipo.


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venerdì 21 ottobre 2016

Che cosa è questa cazzimma?




Cazzimma è un neologismo di origine napoletana, intraducibile in qualsiasi altra lingua, italiano compreso, con tante sfumature di significato.

A un ipotetico milanese che gli chiede cosa sia, Alessandro Siani risponde:
“Milanè vuò verament capì che rè ‘a cazzimma? Nun tò dic! Chest è ‘ “a cazzimma’”.

Noi vogliamo provare a spiegarvelo e per farlo, siamo partiti dall’Accademia della Crusca, che scrive:

Cazzimma è un’espressione napoletana, diffusa soprattutto nel lessico giovanile campano e utilizzata, secondo il Dizionario storico dei gerghi italiani di Ernesto Ferrero, per indicare un insieme e un intreccio di atteggiamenti negativi: "autorità, malvagità, avarizia, pignoleria, grettezza". Una tale definizione è certamente troppo generica, tuttavia il dizionario di Ferrero ha il merito di fornire una rara testimonianza lessicografica della voce cazzimma che, invece, non è registrata dai maggiori dizionari dialettali napoletani, i quali potrebbero averla tabuizzata perché sentita come volgare.”

Pino Daniele, in una delle sue canzoni più famose, A me me piace ’o blues canta:
“tengo a cazzimma e faccio tutto quello che mi va”.  

Per poi spiegare, come si legge nel libro edito da Pironti, P. Daniele, Storie e poesie di un mascalzone latino:
Cazzimma è un neologismo dialettale molto in voga negli ultimi tempi. Designa la furbizia accentuata, la pratica costante di attingere acqua per il proprio mulino, in qualunque momento e situazione, magari anche sfruttando i propri amici più intimi, i propri parenti [...]. È l’attitudine a cercare e trovare, d’istinto, sempre e comunque, il proprio tornaconto, dai grandi affari o business fino alle schermaglie meschine per chi deve pagare il pranzo o il caffè” [...].  in una società come la nostra, dove certe volte il diritto diventa un optional e anche se non sai fare niente, puoi andare avanti con la cazzimma”.

Sta di fatto che cazzimma è un termine molto diffuso nel dialetto napoletano, anche nei suoi derivati come cazzimmeria e cazzimmuso, così evocativo e particolare da essere utilizzato anche in campo artistico e letterario che ha una valenza negativa e talvolta un’accezione positiva. Indica un atteggiamento opportunistico e prevaricatorio, la furbizia cattiva che porta a cercare il proprio tornaconto anche a scapito degli altri ma talvolta anche la furbizia un po’ maliziosa, che porta a dare una piccola fregatura per fare un raggiro di poco conto.

Questo è il significato che assume in Napolitan Revenge, dove diventa a carte scoperte perché si consuma sul tavolo da gioco, e che tutti possono provando sfidando i propri amici e facendo di tutto perché sia loro ad avere in mano l’asso di bastoni

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What is this cazzimma?


Cazzima is a neologism from Naples, untranslatable in other languages, even in Italian, with many shades of meaning.

To a theoretical person from Milan asking his what it is, Alessandro Siani, an Italian actor, has answered:
 “Milanè vuò verament capì che rè ‘a cazzimma? N un tò dic! Chest è ‘ “a cazzimma’”.
(“Do you really want to understand what cazzimma is?” “I will never tell you what cazzimma is! This is cazzimma”).

We are trying to explain you and to do that, we have read what Accademia della Crusca writes:
Cazzima is a Neapolitan saying, expecially spread among young people from Campania and used, according to the Dizionario storico dei gerghi italiani di Ernesto Ferrero, to speak about a set of negative behavior such as: “authorities, wickedness, covetousness, pedantry, meanness”. This explanation is too general, although the Ferrero’s dictionary has the credit for having made a rare testament of the word cazzima that, on the contrary, is not present in the majority of dictionary about Neapolitan slang perhaps because they consider it to be too vulgar.

Pino Daniele, a famous Italian singer, in one of his song A me me piace ’o blues was singing:
“tengo a cazzimma e faccio tutto quello che mi va”. 
(I have the cazzima so I am doing whatever I want”.)

To later explain, as written in the book publish by Pironti , P. Daniele, Storie e poesie di un mascalzone latino, that:
Cazzimma is a new popular slang. It expresses craftiness, the behavior of doing every time things for personal convenience even taking advantage from parents and friends [...]. It is the attitude of seeking only personal advantage during big business and ordinary circumstances such for example the payment of a lunch or a coffee[...]. In a society like ours, where sometime rights are optional, even if you are able to do nothing you can emerge thanks to your cazzimma.”

The fact is that cazzimma is a popular word in the Neapolitan slang, also in derivate as cazzimmeria and cazzimmuso, so evocative and particular to be used in the artistic and literary fields. It has a negative worth but sometimes a positive meaning. It express an opportunistic attitude, a bad craftiness that make people look only for personal advantages and take advantage of others, but also a naughty craftiness that brings to a small, at least innocent, scam.

This is the meaning it has in Napolitan Revenge, where it is a carte scoperte because it is made on the playing table and where everybody can experience it against friends doing everything to make them receive the ace of clubs.

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sabato 15 ottobre 2016

Ci siamo! Napolitan Revenge è online




E’ online la nuova versione di Napolitan Revenge la app che porta Vendetta  sui nostri smartphone, sviluppata da Gaetano Cangiano e dai suoi collaboratori.
Una grafica semplice e facilmente personalizzabile unita alla possibilità di giocare contro i propri amici di Facebook o una partita veloce da soli, per staccare dallo stress della vita di tutti i giorni e immergersi nell’atmosfera scaccia pensieri della cazzimma a carte scoperte.

Gaetano Cangiano, un informatico napoletano di origine e milanese di adozione, dopo anni di sviluppo e implementazione è oggi fiero di lanciare sul mercato questo prodotto che, pensato senza fini commerciali e nel pieno rispetto della privacy dei giocatori, ha come unico scopo quello di creare una comunità di persone che si conoscono e diventano amiche giocando a un gioco di carte della tradizione napoletana.

Con un semplice Facebook Login si entra nel mondo di Napolitan Revenge, si può scegliere da quattro diversi tavoli da gioco, quattro lingue e diverse voci del croupier e iniziare a giocare.

Il gioco utilizza rigorosamente le carte da gioco napoletane, prevede un minimo di tre e un massimo di otto partecipanti e ha come obiettivo quello di non ricevere per due volte consecutive l’asso di bastoni. Ogni giocatore riceve a turno una carta scoperta. Si gioca in senso orario. Quando un giocatore pesca una “carta speciale” (asso, due o tre) ha facoltà di scegliere, entro cinque secondi, a chi assegnare delle carte in più. Scaduto il tempo sarà l’applicazione stessa ad assegnarle casualmente. Chi riceve l’asso di bastoni perde una vita, chi lo riceve due volte esce dal gioco, vince l’ultimo giocatore rimasto in vita.
Queste le semplici regole di Napolitan Revenge che mette in comunicazione giocatori di tutto il mondo facendogli vivere l’atmosfera napoletana della tradizione e provare ‘a cazzimma a carte scoperte.

SCARICA LA APP:

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Here we are! Napolitan Revenge is online


It’s online the new version of Napolitan Revenge the app tha brings Vednetta on our smartphone. Developed by Gaetano Cangiano and its Team.

Simple and easily customizable graphics together with the possibility to play against our Facebook friends or a quick game alone, to disconnect from everyday stress and loosing ourselves in the think of nothing atmosphere of ‘a cazzimma a carte scoperte.

Gaetano Cangiano, a computer science consultant Neapolitan by origin and Milanese by adoption, after
years of development and implementation is proud to launch this product that is developed without commercial purpose and respecting players’ privacy and that has as only objective the creation of a community of people that meet and become friends while playing a card game coming from Neapolitan tradition.

With an easy Facebook Login we can enter Napolitan Revenge’s world, choose among four game tables, four languages and different croupier voices and start playing.

The game uses rigorously the real Neapolitan cards, it requires a minimum of three and a maximum of eight players and its objective is not to receive twice the ace of clubs. Each player receives one card discovered during his turn. The cards are delivered clockwise. When a player draws a special card may choose, within five seconds, who to give extra cards. When a player receives the ace of clubs loses a token. When a player loses two tokens, the game is closed for that player. The player who remains alive at the end of the game wins the game.

These are the simple rules of Napolitan Revenge that put in communication players from all around the world and make them enjoy the traditional Neapolitan atmosphere and experience ‘a cazzimma a carte scoperte.

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